Gannano
Nel febbraio 1949 il ministro dell’agricoltura Antonio Segni pose la prima pietra della Traversa di Gannano, in occasione della sua visita nel comprensorio insieme ai rappresentanti della delegazione americana, responsabili dell’amministrazione dei fondi del piano Marshall. Sarà terminata nel 1956.
L’opera è impostata alla stretta di Gannano sul fiume Agri, a quota 88 mt s.l.m.
Le caratteristiche costruttive sono quelle di una diga in muratura, a gravità e a paratoie mobili con soglia tracimante.
Presenta un’altezza pari a mt. 18, una lunghezza al fondo di mt. 145 e una lunghezza all’altezza della passerella di mt. 194.
La soglia tracimante è alta 4 metri sull’alveo in corrispondenza delle quattro luci centrali, chiuse da quattro paratoie mobili in ferro a settore, di mt. 15 di lunghezza ciascuna e di mt. 7 di altezza.
Nel corpo della diga, in prossimità delle due sponde e lateralmente alle paratoie, sono installati due scarichi di fondo, manovrabili con paratoie in ferro a settore, ciascuna di mt. 15 x 3,75.
Le fondazioni dell’opera sono state eseguite con cassoni in aria compressa spinti alla profondità di mt. 14 circa al di sotto del fondo dell’alveo, fino a raggiungere la roccia arenaria del sottosuolo.
Nel subalveo è stato realizzato uno sbarramento continuo, formato da cassoni in aria compressa posti trasversalmente al corso del fiume e spinti anch’essi fino alla profondità di mt. 14 circa.
Intercettando le acque del fiume Agri già regolate dal serbatoio del Pertusillo, lo sbarramento forma un piccolo serbatoio di circa 2,6 milioni di metri cubi ed ha una funzione di compenso giornaliero tra le portate variabili utilizzate dalla Centrale idroelettrica di Missanello e la portata costante da derivare per l’irrigazione della bassa valle e della pianura litoranea jonica, principalmente tra lo stesso fiume Agri e il fiume Basento.
- Realizza uno sbarramento totale a stagno della stretta di Gannano per poter derivare ed utilizzare l’intero deflusso di magra del fiume Agri.
- Forma uno sbarramento totale a stagno del subalveo per evitare pericolosi sifonamenti e utilizza anche il deflusso del subalveo stesso.
- In considerazione del carattere prevalentemente torrentizio del fiume, prevede luci ampie in modo che, a paratoie completamente sollevate, garantisca l’agevole deflusso delle piene anche in caso di eventi catastrofici.
- E’ munita di capaci scaricatori di fondo, dato il notevole trasporto solido del fiume.
- In considerazione dei notevoli scostamenti tra le portate giornaliere e quelle mensili, ha un’altezza dello sbarramento tale da creare a monte un invaso capace di mantenere costante le portate di deflusso nei mesi di massima magra (Luglio Agosto) che coincidono anche con i mesi di massima richiesta d’acqua.
- Costituisce anche opera regolatrice, durante il periodo irriguo, dei deflussi provenienti dalla Diga del Pertusillo.
- Funziona anche come bacino di decantazione per evitare interrimenti dei canali derivatori.
- Permette un collegamento stabile e definitivo delle opposte sponde del fiume.
Alle estremità dello sbarramento, lateralmente alle paratoie mobili, sono installate due scaricatori di fondo, con due paratoie non automatiche, ognuna di mt 15 x3,75 poggianti su una soglia al piano più depresso dell’alveo (quota + 88,00).
Nel corpo delle due spalle sono ricavate le prese per le due derivazioni d’acqua, con soglia alla stessa quota della soglia fissa +92,00 in spalla sinistra quella principale, in quella destra quella secondaria.
Sulla spalla destra è ubicata la cabina di manovra delle paratoie di superficie e la paratoia del canale derivatore destro, mentre su quella sinistra è ubicato il locale per la manovra delle paratoie del canale derivatore sinistro.
In locali posti sugli stessi scaricatori di fondo sono sistemati i comandi per la manovra delle relative paratoie.
Nella cabina di manovra destra sono presenti anche le valvole a saracinesca per la chiusura manuale delle paratoie di superficie e gli organi di manovra delle valvole a spillo per l’apertura manuale delle paratoie di superficie.
Il ponte in cemento armato di collegamento tra le opposte rive, la casa di guardia per l’alloggio del personale di guardiania, l’edificio con officina, cabina elettrica e sala gruppo elettrogeno (situati sulla sponda destra) sono parte integrante con l’opera.
- funzionamento automatico a mezzo di sfioratoi di massimo invaso a monte, con sopralzo massimo d’otto –dieci centimetri (+99,10 quota s.l.m.);
- funzionamento automatico a mezzo di paratoie regolabili per mantenere costante il livello di metà carico a monte (+97,50 quota s.l.m.);
- funzionamento di sicurezza manuale che permette la completa apertura delle paratoie di superficie, indipendentemente dalla quota del livello d’acqua nell’invaso;
- funzionamento manuale tramite paratoie a settore di fondo, tale da consentire il massimo svaso (+88,00 s.l.m.);
- derivazione principale e secondaria, regolabile tramite paratoie a settore piene.
Il diaframma a settore di ciascuna delle quattro paratoie di superficie è collegato, con due corde d’acciaio rinviate da pulegge, a due contrappesi pieni scorrenti in appositi pozzi ricavati nelle pile che servono per la manovra di sicurezza.
Al diaframma stesso sono inoltre attaccati, con apposite articolazioni , due contrappesi vuoti (galleggianti) che servono per il funzionamento automatico. L’equilibrio del sistema è garantito da un sistema di contrappesi che permette la chiusura delle paratoie per proprio peso finché i pozzi dei galleggianti sono vuoti, e la loro progressiva apertura non appena si comincia ad immettere acqua nei galleggianti. L’apertura avviene progressivamente perché appena le paratoie hanno incominciato a sollevarsi, l’emersione che si determina nei galleggianti fa diminuire la spinta che essi subiscono, limitando il movimento d’apertura che si era iniziato.
Per il funzionamento automatico, l’acqua è inviata nei pozzi dei galleggianti, prelevandola a monte attraverso uno sfioratoio posto sullo scaricatore di fondo destro alla quota di regolazione (+99,00 di max invaso).
Gli sfioratoi (in numero di quattro, uno per ciascuna paratoia) sono collegati con ciascuna coppia di pozzi per mezzo di tubi d’acciaio di 400 mm di diametro, passanti nel cunicolo ricavato sotto la soglia fissa. Ogni coppia di pozzi relativi alla stessa paratoia sono poi riuniti fra di loro per mezzo di cunicoli circolari del diametro di un metro, ricavati anch’essi nella soglia fissa.
Una piccola paratoia opportunamente registrata, posta nella parte di valle della pila, regola lo scarico dell’acqua da ciascun pozzo dei galleggianti; in tal modo finché il livello dell’invaso supera la quota di cresta dello sfioratoio, la paratoia rimane aperta, mentre torna a chiudersi quando il livello scende alla quota dello sfioratoio o al di sotto di essa.
Per il funzionamento automatico di metà carico, si utilizza la stessa manovra idraulica innanzi descritta, immettendo acqua negli sfioratoi a quota +96,65 (in pratica a mt. 2,53 più in basso della quota +99,00 di regolazione) attraverso piccole paratoie sistemate sugli sfioratoi stessi e comandate a mano.
Per evitare che l’ingresso di materiale in sospensione negli sfioratoi possa inficiarne il funzionamento, è installata un’apposita griglia, con sgrigliatore a funzionamento automatico e manuale.
La manovra di sicurezza, o d’emergenza, si realizza scaricando l’acqua dei pozzi dei contrappesi pieni, mediante valvole di scarico a spillo collegate a detti pozzi per mezzo di tubi d’acciaio di diametro di 250 mm, pure disposti nello stesso cunicolo sotto la soglia. In tal modo, il carico dei contrappesi aumentando, in conseguenza della loro emersione, prevale decisamente sul peso del diaframma, dei galleggianti e sugli attriti, determinando l’apertura delle paratoie, anche se nei pozzi dei galleggianti non vi è immessa acqua. Le valvole a spillo di carico, sono dimensionate in modo da poter realizzare l’apertura completa di ciascuna paratoia in tre minuti primi. La manovra inversa, vale a dire quella di chiusura delle paratoie, si realizza ovviamente immettendo acqua nei pozzi dei contrappesi pieni mediante valvola a saracinesca d’alimentazione collegate a detti pozzi per mezzo degli stessi tubi di diametro 250 mm. e disposte sul premente di due elettropompe centrifughe autoadescanti (di cui una di riserva) che prelevano acqua in due pozzi ricavati nella parte centrale del cunicolo inferiore sotto la soglia fissa. Le valvole a saracinesca sono sistemate nella cabina di manovra in spalla destra, mentre le elettropompe sui pozzi nel cunicolo inferiore. Per consentire il massimo svaso è previsto l’impiego di due paratoie di scarico di fondo, destinate a manovre di manutenzione non frequenti a restare aperte nella stagione invernale. Il comando avviene per mezzo di un organo a due viti azionabile con motore elettrico, oppure a mano come riserva. Detto comando è munito di dispositivo per l’inversione di marcia meccanica per comandare il sollevamento o l’abbassamento delle paratoie, e di dispositivi automatici di fine corsa per arrestare la manovra nelle posizioni estreme. Per la derivazione principale in sponda sinistra sono installate due paratoie di diaframma piane, scorrevoli su ruote, della luce di mt 2,70 x 2,50 ognuna, manovrabili con argano a viti ed azionabili elettricamente o a mano. Come riserva d’emergenza delle due citate paratoie, è installata una terza a contatto strisciante, sempre della luce netta di mt. 2,70 x 2,50, manovrabile con paranco comandato a mano, di tipo scorrevole al fine di permettere lo spostamento della paratoia su una o l’altra luce, secondo le necessità. Per la derivazione secondaria in sponda destra, è stata installata una paratoia piana strisciante, della luce di mt. 1×1, manovrabile con organo da una vite per comando a mano. Nel cunicolo sotto la soglia sono installate due elettropompe con funzionamento automatico per il drenaggio d’eventuali acque d’infiltrazione. La fornitura di energia elettrica per l’alimentazione dei vari motori elettrici, impianto luce e prese installate per il funzionamento della diga, è assicurato mediante rete di distribuzione enel. Un gruppo elettrogeno installato in apposito locale permette di ovviare alle emergenze in seguito ad interruzione d’energia elettrica da parte dell’Enel.